Dolcetto in Piemonte

Vitigno autoctono tra i più diffusi nelle province di Asti, Alessandria, Cuneo e Torino, il Dolcetto è storia del Piemonte con una tradizione vitivinicola antica, anche se la prima menzione ufficiale risale ad un’ordinanza emanata nel 1593 dal comune di Dogliani, che vietava ai coltivatori di raccogliere le uve prima del giorno di San Matteo, il 21 settembre, per non sprecarla. I grappoli e il vino che ne deriva sono stati per secoli merce di scambio con la vicina Liguria, che contraccambiava con olio, sale e acciughe (tra gli ingredienti-base della piemontesissima bagna cauda). Nel Cuneese l’uva veniva inoltre barattata con i vitelli allevati in pianura, per avere nelle stalle di collina animali di razza.

 

Almeno due sono le ipotesi accreditate dalla tradizione sull’origine del nome. Di maturazione precoce, i grappoli del Dolcetto sono tra i primi ad addolcirsi a livelli consoni per essere vendemmiati e portati in cantina, a partire dalla seconda metà di settembre. Da qui il nome dosset, riferito alla caratteristica che negli anni ha reso l’uva particolarmente apprezzata anche in ampeloterapia – o cura del vino – e per il consumo come uva da tavola.
Per altri, dosset evocherebbe il territorio di bassa collina dove il vitigno è tipicamente coltivato e prodotto. Dalla lavorazione si
ottiene il nettare tradizionalmente più bevuto a pasto dai piemontesi, che accompagnava il lavoro dei contadini nei campi e noto come “vino dell’amicizia”, ottimo per ogni occasione conviviale. Diverse le zone di produzione, ma comuni le caratteristiche: un caldo rosso rubino dai riflessi violacei, al palato il Dolcetto si caratterizza per il gusto secco e fruttato, con un livello di acidità moderato ed uno spiccato retrogusto amarognolo e di mandorla.

 

Dalla metà degli anni Settanta, con il riconoscimento a denominazione DOC, il Dolcetto continua a conquistare estimatori ben oltre il territorio di origine, con un’ottima diffusione a livello nazionale e all’estero. Tra le principali produzioni da uva dolcetto, divise in classificazione e denominazioni DOCG, si contano: Dolcetto di Diano d’Alba o Diano D’Alba DOCG, Dogliani DOCG e Ovada DOCG, mentre le DOC annoverano Dolcetto d’Alba DOC, Dolcetto d’Asti DOC, Dolcetto d’Acqui DOC, Dolcetto di Ovada DOC, Colli Tortonesi Dolcetto DOC, Monferrato Dolcetto DOC, Langhe Dolcetto DOC, Pinerolese DOC Dolcetto e il Piemonte Dolcetto DOC.

Autore del logo per l’Anno del Dolcetto è il giovane creativo Simone Bonsi, già vincitore, nel 2018, del bando promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte in collaborazione con Artissima

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